DIFFERENZE RETRIBUTIVE
Cosa si intende per differenze retributive da lavoro dipendente
Per differenze retributive si intendono gli importi dovuti per legge al dipendente, a seguito della propria attività lavorativa, e tuttavia non corrisposti dal datore di lavoro. Si può trattare, per esempio, di mensilità “saltate” e mai versate, di straordinari non conteggiati in busta paga, di incrementi salariali dovuti a mansioni superiori effettivamente svolte, di tredicesime o quattordicesime non regolarizzate, di ferie non godute, ecc.
Dopo quanto tempo si può fare causa al datore di lavoro?
Il datore di lavoro si considera inadempiente già nel momento stesso in cui scade il termine per il pagamento della busta paga mensile: non vi sono quindi termini minimi da rispettare prima di poter procedere giudizialmente nei confronti di questi.
È necessario un documento scritto come prova?
NO!!!!
La legge riconosce al dipendente il diritto alla retribuzione per le prestazioni lavorative da questi eseguite, anche in assenza di un contratto scritto. Pertanto, se il lavoratore viene adibito a mansioni diverse o aggiuntive rispetto a quelle risultanti dall’inquadramento contrattuale, o se gli viene imposto un orario di lavoro straordinario rispetto a quello che dovrebbe rispettare, egli ha comunque diritto al corrispettivo.
Tuttavia, la presenza di un documento scritto che sancisca il diritto del dipendente a una determinata erogazione (si pensi a una busta paga, al contratto di lavoro, alla lettera di assunzioni) consente a quest’ultimo di procedere più celermente in termini di prova, anziché affidarsi alle dichiarazioni dei testimoni che potrebbero “non ricordare”, non presentarsi in udienza (rallentando i tempi del processo) o contraddirsi.
Anzi, la prova scritta garantisce addirittura la possibilità di procedere con la richiesta di un decreto ingiuntivo, che è certamente la procedura più rapida.